Riprendendo la movida milanese, è sbagliato chiudere il discorso parlando del tipo di discoteche descritte nel post precedente. Infatti, ci sono alcuni locali che sono meta dei giovani che si considerano “ alternativi”. Gli “ alternativi”, indipendentemente dal sesso, spesso rasentano l’anoressia e amano contraddistinguersi per il loro stile vintage. Se i ragazzi vogliono sembrare dei dandy nostalgici o dei mancati Pete Doherty, le ragazze, invece, sembrano essere uscite dagli anni 50’ e 60’ oppure, ultimamente, anche 80’. Degni di nota sono gli accessori, tra cui spiccano occhialoni da vista di cui magari non hanno bisogno e cappelli come bombette, senza dimenticare ovviamente i loro frangettoni.
Il locale da loro prediletto è sicuramente il Plastic, la cui serata “ Friday, London loves” si ripete con regolarità da almeno vent’anni. Girano voci sempre più frequenti che il locale sia a rischio di chiusura, il motivo non è molto chiaro, ma ha fatto scalpore il fatto che si sia mobilitato in sua difesa anche lo stilista Fiorucci. Effettivamente la chiusura di diversi locali sta diventando un problema qui a Milano. Infatti, anche posti come il Rocket (altra meta per alternativi), Rolling Stone e i circoli arci, come il Magnolia e La casa 139 rischiano. Questi ultimi sono oggetto anche di una campagna denigratoria di certa carta stampata e sembra che si riesca a trovare ogni tipo di cavillo legale per chiudere questi locali. Viene da pensare che con tutta la criminalità e disonestà che c’è in Italia, il vero problema stia in circoli in cui si cerca di diffondere e promuovere cultura.
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