13 maggio 2009

La movida milanese... parte seconda


Riprendendo la movida milanese, è sbagliato chiudere il discorso parlando del tipo di discoteche descritte nel post precedente. Infatti, ci sono alcuni locali che sono meta dei giovani che si considerano “ alternativi”. Gli “ alternativi”, indipendentemente dal sesso, spesso rasentano l’anoressia e amano contraddistinguersi per il loro stile vintage. Se i ragazzi vogliono sembrare dei dandy nostalgici o dei mancati Pete Doherty, le ragazze, invece, sembrano essere uscite dagli anni 50’ e 60’ oppure, ultimamente, anche 80’. Degni di nota sono gli accessori, tra cui spiccano occhialoni da vista di cui magari non hanno bisogno e cappelli come bombette, senza dimenticare ovviamente i loro frangettoni.
Il locale da loro prediletto è sicuramente il Plastic, la cui serata “ Friday, London loves” si ripete con regolarità da almeno vent’anni. Girano voci sempre più frequenti che il locale sia a rischio di chiusura, il motivo non è molto chiaro, ma ha fatto scalpore il fatto che si sia mobilitato in sua difesa anche lo stilista Fiorucci. Effettivamente la chiusura di diversi locali sta diventando un problema qui a Milano. Infatti, anche posti come il Rocket (altra meta per alternativi), Rolling Stone e i circoli arci, come il Magnolia e La casa 139 rischiano. Questi ultimi sono oggetto anche di una campagna denigratoria di certa carta stampata e sembra che si riesca a trovare ogni tipo di cavillo legale per chiudere questi locali. Viene da pensare che con tutta la criminalità e disonestà che c’è in Italia, il vero problema stia in circoli in cui si cerca di diffondere e promuovere cultura.

EXPO 2015.....senza più pffffff..........


I milanesi ultimamente hanno pochi stimoli..lo si legge nei loro volti: stimo iniziando a conformarci alla tipica antipatia francese...Quando il milanese si annoia ( e ultimamente accade spesso), inizia a borbottare concludendo la comunicazione con quel fastidioso verso : "pffffffff "...Milanesi!!!!!!
Attendiamo con pazienza 15 anni e forse vedremo Milano un pochino ringiovanita e ricca di simoli nuovi che tanto stiamo ricercando nella nostra città.
Quale miglior luogo se non Milano per l'Expo? ma i motivi sono semplici ed innumerevoli in quanto:la nostra città è la capitale italiana del volontariato e del terzo settore, abbiamo un reddito pro-capite che è quasi il doppio di quello nazionale e un tasso di disoccupazione che è la metà di quello italiano...perchè ospitiamo 650 show-room di moda, perchè siamo al centro di un'area di quasi 10 milioni di abitanti ...e per mille altri ovvi motivi.
Non vedo l'ora di assistere a cotanta bellezza: strutture innovative, forme ergonomiche, interfaccia uomo-computer visibili...trasparenza degli spazi, e tanto tanto verde!!!
Quello che i milanesi non sanno è che ci sono fior fior di staff di ingenieri e psicologi che lavorano per offrire nuove prospettive, nuovi stimoli che tolgano quel suono orribile "pfffffff" dalle labbra dei milanesi...
Ci dobbiamo però porre una domanda: siamo pronti nell'animo e non solo a livello materiale a ricevere tra noi la tecnologia?...come reagirebbe un milanese nell'entrata dell'Expo a dover interagire con un ologramma anzichè con una persona in carne ed ossa che lo accompagna nell'area desiderata?
Milano è bella, ma inzia a profumare di antico, quell'antico che risulta il nostro patrimonio, quall'antico da cui non ci vorremmo mai distanziare...ma quell'antico da cui prima o poi ci si deve allontanare...

12 maggio 2009

LA MOVIDA MENEGHINA...


Milano, città che vive di notte, di persone ; Milano e le sue discoteche, i suoi locali; Milano, città che pulsa grazie ai giovani.
Non si tratta di un servizio di NONSOLOMODA, ma questo è ciò che sono soliti pensare i milanesi quando si tratta di movida. Milano è famosa per molti suoi locali, come non citare, fra tutti, la discoteca Hollywood, celebre per le sue frequentazioni ( il “vippume” nostrano) e per le sue chiusure, i cui motivi sono abbastanza intuibili.
A Milano la vera serata si fa il venerdì, giorno in cui c’è la “people” migliore e le location non si riempiono di adolescenti in “libera uscita”. D’altronde lo dicevano anche i Cure nella loro canzone più nota “ Friday, I’m in love”, che se tutti i giorni della settimana potevano essere grigi e noiosi, il venerdì invece era quello per essere innamorati.
Se Leopardi fosse vivo oggi probabilmente la donzelletta sarebbe venuta dalla campagna il venerdì, anziché il sabato…
Di solito, la serata inizia con l’aperitivo, magari a Le Banque (www.lebanque.it), e se non si resta lì a ballare, ci si può spostare in corso Como, zona in cui si concentra il maggior numero di locali e discoteche di Milano: dal già citato Hollywood (www.discotecahollywood.it) al Tocqueville (www.tokvill.com), che sono proprio attaccati, oppure The Club (www.theclubmilano.it )solo per citarne alcuni, ma la lista sarebbe ancora piuttosto lunga.
Il Milanese, quando arriva il venerdì, è come se si svegliasse da un lungo letargo, magari esce prima dal lavoro per fiondarsi in palestra e successivamente passa un tempo abbastanza variabile, ma sicuramente lungo per prepararsi, così da essere al massimo splendore. Se per gli uomini, sembra oramai consolidata la regola dell’abbinamento jeans e camicia o polo con collo tirato all’insù e mocassino; per le donne invece è sempre stata una consuetudine indossare un vestitino e tacchi alti se non altissimi. Una volta pronto, il milanese tira fuori dal garage il suo nuovo gioiellino e sfreccia per le strade sprezzante del pericolo, per poi fermarsi magari in mezzo alla strada davanti al locale da lui prescelto per mostrare quanto è “figo” e che anche lui è qualcuno.
Insomma, per i meneghini ogni occasione è giusta per mostrare che loro sono i più belli e fashion di tutta Italia.

7 maggio 2009


Milano, oltre ad essere la capitale della moda, pare essere anche quella del design. Ogni anno, verso la fine di aprile, la città si riempie di opere futuristiche la cui bellezza non è sicuramente da mettere in discussione ma, trattandosi di mobili, qualche dubbio sulla loro funzionalità può facilmente emergere.
Il salone del mobile è stato allestito in diverse zone di Milano: se a Rho Fiera c'era la mostra vera e propria, in Brera e Piola si potevano travare esposte le opere di giovani creativi.
Un posto a parte merita zona Tortora, dietro p.ta Genova, che, forte del successo dell'anno scorso, si è ampliata diventando così l'area più importante per il "fuori salone" e non solo.
Feste private, esposizioni sulla strada, baracchini e negozietti allestiti per l'occasione hanno fatto di zona Tortona, per quella settimana, il cuore di Milano.
Camminando per quelle strade si potevano ascoltare numerosissime lingue di turisti giunti apposta per "Il Salone del Mobile" da ogni parte del mondo.
Il milanese, invece, approfitta della situazione per far vedere quanto è dannatamente cool e fashion rispetto agli altri: camicia, pantalone color pastello e mocassini per quegli uomini che prediligono un look più classico; pantaloni stretti, camicia a quadrettoni, cappelli e occhiali strambi e converse per chi vuole apparire più alternativo. Le donne rigorosamente in tacchi o ballerine facevano della strada una passerella.
Insomma, il milanese ha voluto dimostrare che in fatto di moda non lo batte nessuno, riuscendoci perfettamente!!

4 aprile 2009

The Fashion Week


Milano è la capitale della moda, su questo non ci piove, anche se i parigini e newyorchesi avrebbero da ridire al riguardo.
Comunque, indipendentemente da come la si pensi, ognuna di queste città durante la settimana della moda, pare diventi il centro del mondo e Milano non fa eccezione. Ecco così che arrivano personaggi del jet-set internazionale, ma anche vip nostrani noti e meno noti, che fanno di tutto per mettersi in mostra. La parola chiava sembra essere GLAMOUR.
Quando si avvicina la settimana della moda lo si sente nell’aria, ma soprattutto lo si vede per la strada: un esercito di modelle perlopiù anoressiche che corrono per le vie con i loro book in mano o se vanno con calma, camminano come se il marciapiede fosse una passerella.
Il milanese percepisce la tensione e ovviamente non si fa cogliere impreparato: sveglia 30 minuti prima e serate trascorse a pensare come abbinare i capi più costosi dell’armadio. Una volta pronto per uscire e affrontare una nuova giornata lavorativa si sente al massimo, con l’autostima alle stelle e se ha la fortuna di avere lo specchio nell’ascensore, passa quei pochi attimi per auto compiacersi ancora di più. Questo vale per gli uomini, che sperano d’incrociare il loro sguardo con quello di una modella, ma in particolare per le donne. Le donne e le ragazze, infatti, sono particolarmente colpite da queste giornate. Spesso prima di varcare il portone di casa hanno un discreto livello di autostima, essendo tutte acchitate per bene, che dopo si riduce notevolmente subentrando una certa voglia di scomparire se non sotterrarsi. A questo punto scattano dei meccanismi di difesa come il pensare tra sé e sé “ è meglio essere sani e in carne piuttosto che rischiare di essere portati via da una folata di vento” oppure “ eh, chissà che voglia ha di mangiarsi un piatto di spaghetti… ah ah io posso e tu no!!” .
Alla fine quando tutto ormai sta per terminare, se gli uomini si deprimono un po’, le donne tirano un sospiro di sollievo per non dover più impiegare il doppio del tempo per prepararsi la mattina o per non dover più tenere il fiato per aver indossati pantaloni di una taglia in meno tutto il giorno.

2 aprile 2009

Ma che tempo!!


Il tempo si sa che sta cambiando, ancora più sovente le nonne sono solite dire che non ci sono più le mezze stagioni. Milano è una specie di città bolla, sarà perché è fatta perlopiù da palazzoni, sarà per l’inquinamento, ma sta di fatto che una volta usciti dalla città la differenza di temperatura è abbastanza evidente. Solo due settimane fa ad esempio quando qui c’erano 15 gradi e splendeva il sole, a Pavia, a mezz’ora di macchina,è nevicato.
In caso di maltempo, cosa piuttosto frequente, Milano si trasforma in una sorta di palestra a cielo aperto e di conseguenza il milanese non può far altro che adattarsi. Numerosi sono gli sport che pratica, in particolare l’atletica leggera come salto in lungo per attraversare la strada e corsa con gli ostacoli per evitare le pozzanghere sui marciapiedi. Ovviamente il tutto eseguito con un certo stile, se l’uomo con la mano destra tiene la borsa o la ventiquattrore, con la sinistra tiene l’ombrellone rigorosamente blu scuro o con qualche strana fantasia; le donne, invece, colgono l’occasione per sfoggiare il nuovo paio di stivali di gomma, più strano è e meglio è.
Questo 2009 è stato abbastanza martoriante dal punto di vista climatico, i primi giorni dell’anno hanno comportato non poche tribolazioni per milanesi e pendolari, la copiosa nevicata ha infatti mandato la città completamente in tilt, cosa abbastanza grave essendo così “ moderna”. Numerosi sono stati i servizi che i telegiornali ( in particolare Studio Aperto) hanno dedicato a queste giornate di “passione” per cittadini e pendolari, intervistando prontamente il sindaco Moratti, la quale non faceva altro che ripetere che la situazione era nella norma, e che tutti i provvedimenti erano stati presi nel migliore dei modi. Probabilmente il primo cittadino di Milano ha un concetto un po’ strano di provvedimento se, in caso di una nevicata record per la città, decide di non chiudere le scuole e di non richiedere ulteriori rifornimenti di sale, provocando, quindi, un’inevitabile paralisi dei mezzi di superficie. Evidentemente lei non ha problemi di questo tipo, cosa gliene può importare se per recarsi al lavoro lei, diversamente dalla maggior parte, non ha bisogno di prendere dei mezzi se ha a disposizione l’autoblu.